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D.Lvo 11/05/1999 n. 152
4.2.1.2 Misure chimiche La fase iniziale del monitoraggio dura 24 mesi ed ha la finalità di caratterizzare l’acquifero. Il rilevamento della qualità del corpo idrico sotterraneo è basato sulla determinazione dei "parametri di base" riportati nella Tabella
19. I parametri di tabella evidenziati con il simbolo (o) saranno utilizzati per la classificazione in base a quanto indicato in Tabella 20. Le autorità competenti devono analizzare i parametri addizionali relativi a inquinanti specifici, individuati in funzione dell’uso del suolo, delle attività presenti sul territorio, in considerazione della vulnerabilità della risorsa e della tutela degli ecosistemi connessi oppure di particolari caratteristiche ambientali. Un lista di tali inquinanti con l’indicazione dei relativi valori di soglia è riportata nella tabella 21. Tabella 19 - Parametri di base (con (o) sono indicati i parametri macrodescrittori utilizzati per la classificazione). Temperatura (°C) Potassio (mg/L) Durezza totale (mg/L CaCO3) Sodio (mg/L) Conducibilità elettrica (m S/cm (20°C)) Solfati (mg/L) come SO4 (o) (o) Bicarbonati (mg/L) Ione ammonio (mg/L) come NH4 (o) Calcio (mg/L) Ferro (mg/L) (o) Cloruri (mg/L) (o) Manganese (mg/L) (o) Magnesio (mg/L) Nitrati (mg/L) come NO3 (o)
4.2.2 Fase a regime Nella fase a regime sulla rete di monitoraggio individuata in base ai risultati della fase conoscitiva iniziale vanno proseguite le misure sui parametri di base precedentemente utilizzati al punto
4.2.1.2. Si ritiene necessario considerare un periodo iniziale di riferimento di almeno cinque anni per poter definire le tendenze evolutive del corpo idrico. Per le misure chimiche vanno inoltre monitorati tutti quei parametri relativi ad inquinanti inorganici o organici individuati dall’autorità preposta al controllo, in ragione delle condizioni dell’acquifero e della sua vulnerabilità, dell’uso del suolo e delle attività antropiche caratteristiche del territorio.
4.3 Misure Per quanto riguarda gli aspetti quantitativi, su un numero ridotto di punti significativi appartenenti alle reti di monitoraggio individuate, le misure dovranno essere eseguite con cadenza mensile e sui pozzi, sui piezometri. Le misure sulle sorgenti dovranno essere anche più ravvicinate in ragione dei tempi di esaurimento della sorgente stessa. Per quanto riguarda le analisi chimiche dovranno essere eseguite, sia nella fase iniziale che per quella a regime, con cadenza semestrale in corrispondenza dei periodi di massimo e minimo deflusso delle acque sotterranee.
4.4 Classificazione Lo stato ambientale delle acque delle acque sotterranee è definito in base allo stato quantitativo e a quello chimico.
4.4.1 Stato quantitativo I parametri e i relativi valori numerici di riferimento per la classificazione quantitativa dei corpi idrici sotterranei, sono definiti dalle regioni utilizzando gli indicatori generali elaborati sulla base del monitoraggio secondo i criteri che verranno indicati dall’ANPA, in base alle caratteristiche dell’acquifero (tipologia, permeabilità, coefficienti di immagazinamento) e del relativo sfruttamento (tendenza piezometrica o delle portate, prelievi per vari usi). Un corpo idrico sotterraneo è in condizioni di equilibrio quando le estrazioni o le alterazioni della velocità naturale di ravvenamento sono sostenibili per lungo periodo (almeno 10 anni): sulla base delle alterazioni misurate o previste di tale equilibrio viene definito lo stato quantitativo. Lo stato quantitativo dei corpi idrici sotterranei è definito da quattro classi così caratterizzate: Classe A L’impatto antropico è nullo o trascurabile con condizioni di equilibrio idrogeologico. Le estrazioni di acqua o alterazioni della velocità naturale di ravvenamento sono sostenibili sul lungo periodo. Classe B L’impatto antropico è ridotto, vi sono moderate condizioni di disequilibrio del bilancio idrico, senza che tuttavia ciò produca una condizione di sovrasfruttamento, consentendo un uso della risorsa sostenibile sul lungo periodo. Classe C Impatto antropico significativo con notevole incidenza dell’uso sulla disponibilità della risorsa evidenziato da rilevanti modificazioni agli indicatori generali sopraesposti (1). Classe D Impatto antropico nullo o trascurabile, ma con presenza di complessi idrogeologici con intrinseche caratteristiche di scarsa potenzialità idrica. (1) nella valutazione quantitativa bisogna tener conto anche degli eventuali surplus incompatibili con la presenza di importanti strutture sotterranee preesistenti.
4.4.2 Stato chimico Le classi chimiche dei corpi idrici sotterranei sono definite secondo il seguente schema: Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 0 (*) Impatto antropico nullo o trascurabile con pregiate caratteristiche idrochimiche; Impatto antropico ridotto e sostenibile sul lungo periodo e con buone caratteristiche idrochimiche Impatto antropico significativo e con caratteristiche idrochimiche generalmente buone, ma con alcuni segnali di compromissione; Impatto antropico rilevante con caratteristiche idrochimiche scadenti; Impatto antropico nullo o trascurabile ma con particolari facies idrochimiche naturali in concentrazioni al di sopra del valore della classe 3. (*) per la valutazione dell’origine endogena delle specie idrochimiche presenti dovranno essere considerate anche le caratteristiche chimicofisiche delle acque. Ai fini della classificazione chimica si utilizzerà il valore medio, rilevato per ogni parametro di base o addizionale nel periodo di riferimento. Le diverse classi qualitative vengono attribuite secondo lo schema di tabella 20, tenendo anche conto dei parametri e dei valori riportati alla tabella 21. La classificazione è determinata dal valore di concentrazione peggiore riscontrato nelle analisi dei diversi parametri di base o dei parametri addizionali. Tabella 20 - Classificazione chimica in base ai parametri di base (1) Unità di misura Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 0 (*) Conducibilità elettrica m S/cm(20°C) <= 400 <= 2500 <= 2500 > 2500 > 2500 Cloruri mg/L <= 25 <= 250 <= 250 > 250 > 250 Manganese m g/L <= 20 <= 50 <= 50 > 50 > 50 Ferro m g/L < 50 < 200 <= 200 > 200 > 200 Nitrati mg/L di NO3 <= 5 <= 25 <= 50 > 50 Solfati mg/L di SO4 <= 25 <= 250 <= 250 > 250 > 250 Ione ammonio mg/L di NH4 <=0,05 <= 0,5 <= 0,5 > 0,5 > 0,5 (1) se la presenza di tali sostanza è di origine naturale, così come appurato dalle regioni o dalle province autonome, verrà automaticamente attribuita la classe 0. Tabella 21 - Parametri addizionali Inquinanti inorganici mg/L Inquinanti organici mg/L Alluminio <= 200 <= 5 Composti alifatici alogena10 3 ti totali Antimonio di cui: Argento <= 10 - 1,2-dicloroetano Arsenico <= 10 Pesticidi totali (1) 0,5 Bario <= 2000 di cui: 0,03 Berillio <= 4 - aldrin Boro <= 1000 - dieldrin 0,03 Cadmio <= 5 - eptacloro 0,03 Cianuri <= 50 - eptacloro epossido 0,03 Cromo tot. <= 50 Altri pesticidi individuali 0,1 Cromo VI <= 5 Acrilamide 0,1 Ferro <= 200 Benzene 1 Fluoruri <= 1500 Cloruro di vinile 0,5 Mercurio <= 1 IPA totali (2) 0,1 Nichel <= 20 Benzo(a)pirene 0,01 Nitriti <= 500 Piombo <= 10 Rame <= 1000 Selenio <= 10 Zinco <= 3000 (1) in questo parametro sono compresi tutti i composti organici usati come biocidi ( erbici, insetticidi, fungicidi, acaricidi, alghicidi, nematocidi ecc.); (2) si intendono in questa classe i seguenti composti specifici: benzo(
b)fluorantene, benzo(k)fluorantene, benzo(ghi)perilene, indeno(1,2,3cd) pirene. Se la presenza di inquinanti inorganici in concentrazioni superiori a quelle di tabella 21 è di origine naturale verrà attribuita la classe 0 per la quale, di norma, non vengono previsti interventi di risanamento. La presenza di inquinanti organici o inorganici con concentrazioni superiori a quelli del valore riportato nella tabella 21 determina la classificazione in classe
4. Se gli inquinanti di tabella 21 non sono presenti o vengono rilevate concentrazione al di sotto della soglia di rilevabilità indicata dai metodi analitici il corpo idrico è classificato a seconda dei risultati relativi ai parametri di tabella 20. Tranne nel caso della presenza naturale di sostanze inorganiche, il ritrovamento di questi inquinati in concentrazioni significative vicine alla soglia indicata è comunque un segnale negativo di rischio per gli acquiferi interessati. Nei piani di tutela, devono quindi essere comunque adottate misure atte a prevenire un ulteriore peggioramento e a rimuovere le cause di rischio. Devono inoltre essere considerati gli effetti della eventuale interconessione delle acque sotterrane con corpi idrici superficiali di particolare pregio il cui obiettivo ambientale, a causa della persistenza e dei processi di bioaccumulo di alcuni inquinanti, prevede per questi valori di concentrazione più cautelativi.
4.4.3 Stato ambientale delle acque sotterranee In base alle conoscenze prodotte attraverso le attività di cui al punto 1 e per confronto con le classi di qualità della risorsa definite con le tabelle 20 e 21, verranno quindi classificati i singoli corpi idrici sotterranei in base al loro stato ambientale .La sovrapposizione delle classi chimiche (classi 1, 2, 3, 4, 0) e quantitative (classi A, B, C, D) definisce lo stato ambientale del corpo idrico sotterraneo così come indicato nella tabella 22 e permette di classificare i corpi idrici sotterranei. Tabella 22 - Stato ambientale (quali-quantitativo) dei corpi idrici sotterranei. Stato elevato Stato buono Stato sufficiente Stato scadente Stato particolare 1 – A 1 - B 3 – A 1 – C 0 – A 2 - A 3 – B 2 – C 0 – B 2 - B 3 – C 0 – C 4 – C 0 – D 4 – A 1 – D 4 – B 2 – D 3 – D 4 – D In assenza di serie storiche significative di dati dal punto di vista quantitativo in una prima fase la classificazione sarà basata sullo stato chimico delle risorse, ipotizzando, per la parte quantitativa, una classe C. Qualora i corpi acquiferi individuati presentino al loro interno differenti condizioni dello stato si può procedere ad un ulteriore suddivisione che individui porzioni omogenee o aree discrete a differente stato di qualità sempre sulla base di quanto indicato in Tabella 22. La Regione, procede alla classificazione cartografica ed alla zonazione dei singoli corpi idrici sotterranei in base al rispettivo "stato". Sempre in base alla suddetta classificazione verranno pianificate le eventuali azioni di risanamento da adottare. Per quanto riguarda gli acquiferi che hanno uno stato naturale particolare pur non dovendo prevedere specifiche azioni di risanamento, deve comunque essere evitato un peggioramento dello stato chimico o un ulteriore impoverimento quantitativo. Tale classificazione ha carattere temporaneo dovrà essere progressivamente e periodicamente riaggiornata in base al raggiungimento degli obiettivi verificato tramite le attività di monitoraggio previste al punto 4.1. : Criteri per la classificazione dei corpi idrici a specifica destinazione Sezione A: Criteri generali e metodologie per il rilevamento delle caratteristiche qualitative e per la classificazione delle acque superficiali destinate alla produzione di acqua potabile. I seguenti criteri si applicano alle acque dolci superficiali utilizzate o destinate ad essere utilizzate per la produzione di acqua potabile dopo i trattamenti appropriati.
1) Calcolo della conformità e classificazione Per la classificazione delle acque in una delle categorie A1, A2, A3, di cui alla tabella 1/A, i valori specificati per ciascuna categoria devono essere conformi nel 95% dei campioni ai valori limite specificati nelle colonne I e nel 90% ai valori limite specificati nelle colonne G, quando non sia indicato il corrispondente valore nella colonna I. Per il rimanente 5% o il 10% dei campioni che, secondo i casi, non sono conformi, i parametri non devono discostarsi in misura superiore al 50% dal valore dei parametri in questione, esclusi la temperatura, il pH, l'ossigeno disciolto ed i parametri microbiologici.
2) Campionamento
2.1) Ubicazione delle stazioni di prelievo Per tutti i laghi naturali ed artificiali e per tutti i corsi d’acqua naturali ed artificiali utilizzati o destinati ad essere utilizzati per l’approvvigionamento idrico potabile -fermo restando quanto previsto nell’allegato 1 - quanto previsto nell’allegato 1. Le stazioni di prelievo dovranno essere ubicate in prossimità delle opere di presa esistenti o previste in modo che i campioni rilevati siano rappresentativi della qualità delle acque da utilizzare Ulteriori stazioni di prelievo dovranno essere individuate in punti significativi del corpo idrico quando ciò sia richiesto da particolari condizioni locali, tenuto soprattutto conto di possibili fattori di rischio d’inquinamento. I prelievi effettuati in tali stazioni avranno la sola finalità di approfondire la conoscenza della qualità del corpo idrico, per gli opportuni interventi.
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Beni culturali, Bonifica, Caccia e pesca, Inquinamento,
Risorse idriche, Parchi, Cartografia, Paesaggio, Rifiuti, Zone protette
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Amministrazione, Catasto, Certificazione, Comuni, Concessioni,
Enti locali, Protezione civile, Università
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Agricoltura, Artigianato, Alberghi, Balneazione, Spettacolo, Turismo
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Agricoltura, Artigianato, Alberghi, Balneazione, Spettacolo, Turismo
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Energia, Energie Alternative
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Costruzioni, Edilizia, Strutture, Impianti, Lavori, Materiali, Opere pubbliche,
Appalti, Contabilità, Barriere architettoniche
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Condomini Immobili Locazioni
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Aeroporti, Ferrovie, Ponti, Porti, Strade, Condutture
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Informatica, Innovazione, Telecomunicazioni
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Contratti, Esercizio Tariffa professionale, Lavoro
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Sicurezza, Prevenzione incendi, infortuni, impianti
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Alluvioni, Calamità, Dissesti, Frane, Terremoti
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Norme non incluse nelle categorie precedenti
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